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The Anatomist

mercoledì, gennaio 25, 2006

La tiroide

La tiroide è una ghiandola endocrina avvolta da una spessa capsula che penetra nel parenchima suddividendolo in lobuli. Questi sono a loro volta costituiti da un insieme di follicoli, unità sferiche, rivestite da un epitelio semplice e ripieni di colloide. L'epitelio follicolare ha una forma variabile a seconda dello stato funzionale della ghiandola, potendo variare da pavimentoso a prismatico. Le cellule follicolari producono la tireoglobulina, una glicoproteina iodinata che rappresenta il precursore degli ormoni tiroidei, e la riversano nel lume dei follicoli, a costituite la colloide, una sostanza gelatinosa giallastra. Al bisogno, le stesse cellule follicolari riprendono dalla colloide la tireoglobulina, la deiodinano e la immettono in circolo sotto forma di ormoni tiroidei attivi. Al polo apicale delle cellule follicolari è spesso possibile evidenziare, anche al microscopio ottico, la presenza di vacuoli di riassorbimento o di secrezione, indice di intensa attività secernente della ghiandola. Spesso, nel lume dei follicoli è anche possibile riscontrare cristalli di ossalato di calcio, di aspetto irregolare e forma variabile. Questi vanno distinti dai corpi psammomatosi, depositi di calcio di forma sferica interposti nel connettivo interfollicolare, dai contorni regolari e dall'aspetto laminare, che sono spesso indice di una patologia displastica o neoplastica a carico del parenchima tiroideo.


I follicoli hanno un diametro medio di 200 micra. Essi non sono sempre completamente isolati l'uno dall'altro, ma a volte comunicano tra loro in più punti, attraverso dei pori. Le cellule follicolari sono circondate da una membrana basale che le isola dal tessuto connettivo lasso circostante. Questo costituisce uno stroma ricco in vasi ematici e linfatici, cellule immunitarie e fornito di innervazione autonoma. Tra le cellule follicolari e la membrana basale si possono trovare almeno altri due citotipi; il primo è rappresentato dalle cellule parafollicolari o cellule C; queste cellule hanno una forma rotondeggiante, un nucleo centrale e un citoplasma chiaro ed appartengono al sistema neuroendocrino diffuso (APUD) e producono un ormone, la calcitonina, con azione ipocalcemizzante e quindi antagonista rispetto al paratormone. Il secondo è rappresentato da cellule germinali indifferenziate, non ben caratterizzate in quest'organo, che periodicamente si differenziano e sostituiscono gli elementi maturi persi.


2 Comments:

  • Il gozzo è una patologia endemica in alcune regioni d'Italia in cui la ridotta introduzione di iodio con l'alimentazione determina una diminuita produzione di ormoni tiroidei attivi. Ne consegue che la concentrazione ematica di ormoni tiroidei in circolo si mantiene bassa e questo rappresenta uno stimolo per l'asse ipotalamo-ipofisario a produrre TSH. Questo ormone determina iperplasia ed ipertrofia delle cellule follicolari, con ingrandimento dei follicoli e accumulo al loro interno di colloide. I follicoli diventano vere e proprie cisti e la ghiandola assume un aspetto multinodulare. L'aggiunta di iodio nella dieta e la somministrazione farmacologica di ormoni tiroidei determina un rallentamento della proliferazione ghiandolare, ma difficilmente un arresto o una sua regressione.

    By Blogger Francesco Cappello, at 8:33 AM  

  • Circa il 95% dei carcinomi della tiroide deriva da precursori indifferenziati (germinali) di cellule follicolari; questi tumori possono formare papille (carcinoma papillifero) o follicoli (carcinoma follicolare). Il carcinoma papillifero è il più frequente e, a dispetto del fatto di essere un tumore epiteliale maligno, ha un comportamento biologico poco aggressivo e una prognosi sicuramente migliore del carcinoma follicolare. Circa il 5% dei carcinomi tiroidei ha invece un fenotipo neuroendocrino, segno che derivano dai precursori delle cellule APUD; queste cellule tumorali possono secernere tutti gli ormoni secreti dalle cellule APUD e non solo calcitonina; la loro sintomatologia sarà riferibile all'ormone che viene secreto in così elevate concentrazioni e la loro prognosi è incerta.

    By Blogger Francesco Cappello, at 8:34 AM  

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